(Intervista che si avvale della consulenza del dottor Eugenio Gandolfi chirurgo plastico, Direttore di Academia Day Clinic a Chiasso)
Nelle staminali il segreto di giovinezza e rigenerazione dei tessuti: Presto l’applicazione clinica anche in Italia
Indicazioni ed evidenze scientifiche in ambito estetico per il ringiovanimento del volto, per trattare le cicatrici e per la sclerodermia
Quella rigenerativa è una branca della medicina che ha trovato ampio sviluppo nell’ultimo decennio, grazie al progressivo miglioramento delle conoscenze sulla biologia e le potenzialità terapeutiche delle cellule staminali, in oltre mezzo secolo di studi e di ricerche (il primo trapianto di cellule staminali emopoietiche da midollo osseo risale al 1957).
Tecniche di medicina rigenerativa sono già in uso per la cura di cicatrici, smagliature e calvizie.L’uso di cellule staminali in Chirurgia Estetica e Medicina Estetica è sempre più diffuso nei centri più aggiornati, ed esistono autorevoli pubblicazioni scientifiche a supporto dell’efficacia di questa metodica per il ringiovanimento della pelle, per la ricrescita dei capelli e per il reintegro dei volumi del viso e del corpo.
Dottor Gandolfi quali le indicazioni per utilizzare le cellule staminali prelevate dal tessuto adiposo?
Un’autorevole pubblicazione del 2016 (Brasile e Italia) ha dimostrato che le cellule staminali prelevate dal tessuto adiposo, sono in grado non solo di ringiovanire la cute, ma anche di rallentarne e prevenirne l’ invecchiamento. Le cellule staminali possono dunque essere utilizzate per il ringiovanimento della cute, ma li concetto più importante fa leva su un’evidenza scientifica: la correlazione tra cellule staminali e rigenerazione dei tessuti.
I consueti protocolli a base di vitamine producono un effetto di biostimolazione. Se i tessuti vengono invece trattati con cellule staminali si attiva invece un processo da considerarsi come una rigenerazione vera e propria. Le pazienti vengono inviate a permanere presso Academia Day Clinic a Chiasso ( a soli 800 metri dal confine Italiano) per una giornata.
Le cellule staminali vengono prelevate dagli adipociti, (normalmente dalle zone dei fianchi, dell’interno ed esterno coscia) vengono trattate in laboratorio, e in un tempo di 6-8 ore possono essere re-iniettate sul volto con micro-aghi ed avviare un processo che nel corso di pochi mesi renderà visibile l’effetto rigenerativo.
Il trasferimento può avvenire in giornata oppure le persone possono bancare (conservare) le proprie staminali presso la Cell factory Cardiocentro di Lugano per un tempo che può arrivare fino a 30 anni. Questa possibilità di mettere le proprie cellule staminali in Banca apre la strada a trattamenti annuali a base di semplici micro-iniezioni, ma in grado di rallentare l’invecchiamento e rigenerare i tessuti.
Cellule staminali e PRP (platelet rich plasma): quali le differenze?
La terapia è simile, si basa su micro-punture, ma l’efficacia delle staminali è assi maggiore del PRP. Un addendum per un risultato ancor più efficace è dato da una combinazione di trattamenti: si effettua un filler in profondità, (preparando il “pavimento”, la trama, le fondamenta del volto al successivo trattamento in superficie ) e si agisce in superficie con le staminali. Per un risultato sinergico e maggiormente efficace si può anche associare il trattamento del tessuto con laser non ablativi.
Un secondo studio danese del 2013 ha dimostrato che se il tessuto adiposo, utilizzato per il Lipofilling, viene “arricchito”con una maggiore quantità di cellule staminali prelevate dagli adipociti della stessa persona, si favorisce un aumento dell’attechimento del grasso stesso. Il risultato non è dunque solo la rigenerazione ma anche l’aumento di volume per un esito ancor più performante e visibile. La terza applicazione oggi già molto in uso delle cellule staminali in ambito estetico, è quella sulle cicatrici.
Il trattamento locale con le staminali migliora l’aspetto delle cicatrici e riduce la sintomatologia dolorosa, in caso sia presente, sempre facendo leva sul concetto di rigenerazione. Un effetto dimostrato scientificamente dal illustri scienziati come il prof Magalon all’ultimo congresso AICPE di Firenze, ha reso evidenza del miglioramento nella terapia contro la Sclerodermia (una patologia estremamente invalidante anche sul piano relazionale) grazie alle staminali. Un concetto di grande rilevanza nella medicina rigenerativa fa leva sulla combinazione dei trattamenti staminali-laserterapia.
Perché questa correlazione dottore?
Perché vi è evidenzia scientifica che le staminali hanno un maggiore effetto su tessuti malati, pertanto se noi andiamo ad “aggredire” la pelle con il laser apportando una specie di “perturbazione” un effetto di “malattia controllata ” il potere rigenerativo delle staminali prelevate dal tessuto adiposo agirà con ancora maggiore determinazione ed efficacia. Oggi l’applicazione delle staminali in ambito estetico è già una realtà in Svizzera al confine con l’Italia.
Tra quanto tempo l’applicazione clinica sarà possibile anche n Italia?
Per rispondere è bene precisare che in questo settore, il quadro normativo e le basi legali di riferimento differiscono sensibilmente tra la Svizzera e l’Unione Europea. Nella sostanza, la legislazione vigente nell’Unione Europea, e dunque in Italia, presenta molte restrizioni e vieta la pratica di estrazione di cellule staminali dal grasso e loro successiva re-infusione, pratica invece consentita dalla legislazione svizzera, previa autorizzazione di Swissmedic.
In Svizzera è consentito il bancaggio delle staminali ad uso clinico. In Italia (ed Europa in cui la legislazione è la medesima) solo ed esclusivamente ad uso di ricerca. In Europa il tessuto (che contiene la frazione vascolo-stromale delle cellule staminali) che una persona può auto- donarsi è considerato alla pari di un farmaco. Da qui derivano tutte le restrizioni, le tutele del caso.
I due paesi considerano diversamente la frazione in oggetto. In un caso viene considerato un auto- trapianto ( come si fa con la pelle o altri tessuti del proprio corpo) diverso è invece, come in Italia, considerarlo un farmaco a tutti gli effetti. Attualmente l’UE non proibisce la conservazione, ma poiché considera l’estrazione delle cellule staminali una manipolazione, la equipara a un farmaco e quindi vi impone la stessa procedura e verifica che applica ai medicinali. Per ora in Italia ed in Europa è una terapia di ricerca e servirà tempo prima che si completino gli studi, ma prima o poi ci si arriverà. In quanto tempo non è facile prevederlo. La tempistica dipende dall’AIFA , i ricercatori certamente si augurano che presto tutte le terapie con cellule staminali sia autologhe che eterologhe siano permesse in Europa e quindi in Italia. In Usa possono già essere utilizzate se non vi sono altre terapie efficaci, in tutti i campi terapeutici. E’ da poco stata approvata una legge americana che si chiama “Right to try” che già permette di procedere con le staminali in tutti i casi in cui non siano disponibili altre possibilità cliniche e terapeutiche.
In pratica questi provvedimenti, mirano a consentire a malati che versino in gravissime condizioni di salute di accedere immediatamente a farmaci e dispositivi sanitari che non abbiano ancora ottenuto approvazione da parte della FDA, senza bisogno di alcun controllo da parte di quest’ultima, a patto che abbiano superato la fase 1, (ovvero quella che stabilisce che quel farmaco è innocuo e cioè non provoca danno) allo scopo meritevole di ampliamento delle possibilità di cura. Tutto ciò lascia facilmente presagire che le staminali saranno un elemento essenziale delle pratiche cliniche future e che in Italia l’applicazione di protocolli a base di staminali sia in ambito estetico che terapeutico sarà possibile in un paio di anni al massimo.
Eugenio Gandolfi presenta il progetto nell’ambito del 6° Congresso Nazionale AICPE