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I RITOCCHI DI ULTIMA GENERAZIONE

I RITOCCHI DI ULTIMA GENERAZIONE

Novità e sicurezza sul fronte bellezza al Congresso di medicina estetica e qualità della vita tenutosi a Milano

chi-2003-10.jpgNovità nella guerra ai segni di invecchiamento: i filler, le “punturine” con cui i medici della bellezza “riempiono” le rughe e levigano la superficie cutanea, si arricchiscono di un nuovo preparato, il collagene biotecnologico, best-seller negli Usa dove nel marzo scorso ha ottenuto l’approvazione dell’Fda, l’ente preposto alla sorveglianza dei cibi e dei farmaci.
Il nuovo filler, presto in Italia. nasce dalla cultura di cellule cutanee trattate con una tecnologia simile a quella in uso per realizzare tessuti destinati alla terapia delle ustioni e non richiede alcun test di sensibilità. Ciò significa che può essere utilizzato fin dalla prima visita, evitando al paziente fastidiose attese. Ma c’è di più. Come spiega il dottor Andrea Alessandrini, medico e chirurgo estetico a Roma, che lo ha tenuto a battesimo in anteprima al recente Congresso di medicina estetica e qualità della vita di Milano, ha una struttura molecolare che ne favorisce lintegrazione con il tessuto in cui viene iniettato. «Ottimi risultati si ottengono nel trattamento delle rughe sottili come per esempio quelle del contorno occhi e delle labbra, due zone di estrema importanza per l’armonia di un volto. Lo è soprattutto la bocca, che sta tornando a proporzioni naturali ed equilibrate dopo l’overdose delle antiestetiche labbra “a canotto”», spiega il dottor Alessandrini. Il “collagene no test” è biocompatibile e viene riassorbito nell’arco di circa 6 mesi. Gli aghi sottilissimi e l’esperienza del medico possono rendere il trattamento praticamente indolore». Gli operatori della bellezza italiani e stranieri riuniti ne! congresso milanese hanno dedicato ampio spazio alle problematiche dell’invecchiamento cutaneo e alle più recenti strategie soft messe a punto per prevenire e/o ritardare l’insorgenza delle rughe.
In primo piano le nuove formule dei peeling, i trattamenti chimici esfolianti con i quali si libera la pelle dalle cellule morte superficiali e se ne stimola il ricambio. «Al capostipite, il peeling all’acido glicolico, nell’ultimo decennio sono stati progressivamente affiancati cocktail di acidi meno aggressivi (e quindi adatti anche alle pelli più sensibili) e principi attivi antiossidanti, che difendono la cute dall’invecchiamento precoce prodotto dai radicali liberi», dice Magda Belmontesi. dermatologa a Vigevano e Milano. -La scelta è molto ampia e permette di individuare di volta in volta il preparato più adatto secondo il problema e il tipo di pelle del paziente». Tra i prodotti dell’ultima generazione c’è il “peeling intelligente” che rilascia i suoi principi attivi in modo progressivo, dando al medico la possibilità di personalizzare il trattamento. Nuovi anche i peeling che vengono applicati nello studio del medico e mantenuti a casa (quindi con tempo di posa più lungo rispetto ai trattamenti tradizionali). Basterà seguire le istruzioni del medico per cancellarne ogni traccia e quindi proseguire con le “cure” indicate dallesperto per completare il programma di bellezza.
«I peeling, preziosi per schiarire la pelle, tonificare i tessuti e intervenire sull’acne {soprattutto quella degli adolescenti), vengono alternati sempre più spesso con trattamenti di bio-rivitalizzazione: nelle aree maggiormente esposte (viso, collo, décolleté, dorso delle mani} si inietta l’acido jaluronico non modificato che stimola la produzione di collagene e di elastina e migliora visibilmente l’aspetto della cute, che appare più turgida e compatta», continua la dermatologa Belmontesi. Quanto ai filler, a parte la novità del collagene “no test”, la situazione è stazionaria e la ricerca si indirizza verso impianti semipermanenti o permanenti, che tuttavia suscitano ancora le perplessità di molti medici. Un ruolo a parte è quello dell’acido polilattico, a metà strada tra il filler e il rivitalizzante, che stimola la produzione di fibre di collagene utili per “riempire” gli avvallamenti profondi, come per esempio le guance troppo scavate. Al congresso di medicina estetica è stato presentato anche un filler riassorbibile che, come assicura il professor Klaus Laeschke che lo ha messo a punto, non solo “riempie” le rughe, ma è in grado di rigenerare in profondità il derma stimolando la formazione di acido jaluronico e collagene. Ciò fa sì che, migliorando la qualità della pelle, i risultati siano più duraturi nel tempo. Sempre di attualità la tossina botulinica, rimedio principe contro le rughe frontali, gettonatissima negli USA dove la Fda ne ha autorizzato l’uso cosmetico sulle rughe glabellari (quelle verticali, tra le sopracciglia), ma ancora vietata dalla legge italiana, che ne consente l’utilizzo solo in ambito ospedaliero. L’industria cosmetica ha risposto con una serie di preparati le cui molecole “mimano” l’azione del botulino e distendono la pelle del viso attenuando sensibilmente i segni dell’età, in ascesa le prestazioni dei laser, soprattutto a livello vascolare (couperose, angiomi, capillari in genere) nonostante i costi piuttosto elevati. Infine gli integratori.
Un tempo guardati con sospetto oggi ricevono sempre più spesso il placet della scienza soprattutto per quanto riguarda lazione anti-radicali liberi. Uno dei più recenti, ricco di una forma purissima di acidi grassi polinsaturi (omega 3) offre tre diverse azioni: antiossidante, rigenerante, energizzante. Specifica per la compattezza cutanea la formula dell’ultimo nato: lacto-lycopene. isoflavoni di soia, vitamina C. Principi attivi antiossidanti anche nella formula di un integratore che, oltre a proteggere la pelle dai radicali liberi, regola i ritmi del sonno ed è quindi indicato per combattere il disagio prodotto dal cambiamento dei fusi orari noto come jet lag. E il lifting? Un tempo era l’unica arma di cui il medico disponeva per eliminare le rughe, oggi con l’avvento degli interventi soft che lo allontanano nel tempo rappresenta l’ultima spiaggia” del ringiovanimento cutaneo, e vi si ricorre dopo essere passati attraverso peeling, filler, laser e tutto ciò che la medicina “dolce” offre per ridurre i segni dell’età. La maggior parte dei chirurghi estetici si aggiorna e propone tecniche personali, che spesso prevedono l’uso combinato di metodiche di ultima generazione. È il caso del dottor Eugenio Gandolfi, chirurgo plastico a Como, che al congresso di Milano ha presentato il nuovo face lift da lui messo a punto. Gandolfi utilizza la lipostruttura (prelievo di grasso dal paziente e riposizionamento dello stesso nelle zone da “riempire”), il lifting endoscopico (minitelecamera e strumenti miniaturizzati per ridurre le cicatrici) e conclude l’intervento con un tocco di laser per eliminare eventuali macchie, rughe, zampe di gallina.

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