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Dalle cellule staminali un pieno di bellezza

Il dottor Gandolfi: «Aiutano a prevenire l’invecchiamento cutaneo»

dalle cellule staminali un pieno di bellezza

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Gli studi medici

Tecniche di medicina rigenerativa sono già in uso per la cura di cicatrici, smagliature e calvizie

La parola d’ordine è rigenerare. Il grasso non è (solo) un nemico della bellezza, anzi. Gli ultimi progressi della medicina estetica e della chirurgia plastica, infatti, consentono di rallentare, in modo naturale, le lancette dell’orologio, permettendo di avere la giusta silhouette e una pelle dalla texture liscia e luminosa priva di rughe, senza dover ricorrere all’intervento chirurgico o a una protesi da impiantare. Insomma oggi è possibile cancellare i segni del tempo o di traumi cutanei senza il bisturi, né sostanze prodotte in laboratorio, ma sfruttando un tesoro che ogni corpo racchiude nel tessuto adiposo: le cellule staminali.

L’APPLICAZIONE IN AMBITO MEDICO

Di staminali si sente parlare già da diverso tempo, ma è negli ultimi 10 anni che il mondo medico (e, di conseguenza, quello farmaceutico) ha iniziato a considerare l’applicazione delle staminali come «un obiettivo essenziale per il benessere dell’individuo, sia per curarlo sia per mantenerlo in salute – spiega il dottor Eugenio Gandolfi, chirurgo plastico e direttore dell’Academia Day Clinic di Chiasso dove e si utilizzano le staminali anche a scopo estetico -. Numerosi trial clinici in corso in tutto il mondo stannodimostrando l’efficacia delle staminali nel campo delle malattie incurabili e molte ricerche ne hanno già confermato l’efficacia per combattere la calvizie, invisibili cicatrici e smagliature, per restituire volume dove manca, per curare serie malattie cutanee, ma anche per rallentare l’invecchiamento. Che le staminali accendano le speranze per dare scacco a malattie ancora senza cura è dimostrato anche dalla recente approvazione, negli Usa, della legge che permette ai medici di tentare con le staminali nei malati che non rispondono ad altre cure. Tuttavia, solo la legislazione svizzera ha liberalizzato l’utilizzo delle staminali nei protocolli estetici, mentre nei Paesi dell’Unione europea persistono molte restrizioni».

In particolare, la sperimentazione a scopo terapeutico riguarda molte malattie come, ad esempio, quelle neurodegenerative, l’infarto del miocardio, le lesioni del midollo spinale, la paralisi cerebrale infantile, il diabete di tipo 1. Ma non solo: le staminali si sono rivelate una cura per la bellezza. «In effetti, c’è un’evidenza scientifica della correlazione tra cellule staminali e rigenerazione dei tessuti – conferma il dottor Gandolfi -. Un’autorevole pubblicazione del 2016 ha dimostrato che le staminali prelevate dal tessuto adiposo sono in grado non solo di ringiovanire la cute, ma anche di rallentarne e prevenirne l’invecchiamento».

LA SEDUTA TIPO

Ma come funziona una seduta tipo? «La seduta è sempre preceduta da una visita preliminare, che può essere fatta anche in Italia e che è fondamentale per valutare lo stato di salute della persona e i suoi desideri, ma anche ipotizzare i risultati effettivamente ottenibili – prosegue lo specialista -. Fissati gli obiettivi, si passa al protocollo vero e proprio: dal momento del prelievo, che si effettua in anestesia locale e a digiuno, a quello in cui si esce dalla clinica, bisogna mettere in conto una giornata. Per il prelievo di adipociti si attinge alle zone più ricche di grasso, come le cosce, i fianchi o i glutei. La procedura non è dolorosa, al limite si può percepire un leggero fastidio».

IL PROTOCOLLO

Il campione prelevato viene portato subito in laboratorio e sottoposto al protocollo approvato dalla Swissmedic, la massima autorità federale di controllo sanitario in Svizzera. «Si tratta di metodiche meccaniche ed enzimatiche, che portano all’ottimizzazione del campione, il quale subisce diverse fasi: purificazione, separazione, estrazione della frazione vascolo-stromale (Svf) – spiega il medico -. Il composto finale viene riportato in clinica e reiniettato laddove si vuole attivare il processo rigenerativo, con una blanda anestesia locale, quindi senza dolore. La semplice reinfusione di staminali rallenta l’invecchiamento e ridona elasticità alla cute».
È possibile programmare un protocollo per ripristinare i volumi persi per l’età o dopo una dieta drastica. «Per il filler, si usa un composto di cellule staminali, tessuto adiposo ad alto e medio volume, e Prp (plasma arricchito di piastrine, ndr), in sala operatoria e sotto sedazione – specifica il dottor Gandolfi -. Per cicatrici, smagliature, sclerodermia o altri problemi cutanei si utilizza la soluzione “Regenerative”, composta da cellule staminali, tessuto adiposo a mini e nano volume, quindi quasi liquido, e Prp».
A prescindere dal composto prescelto e dall’area trattata, la procedura non ha praticamente effetti secondari, se non qualche leggero livido che può comparire dopo qualunque puntura e che sparisce spontaneamente in pochi giorni. «I risultati non sono immediati, ma iniziano a vedersi dopo un paio di mesi, per raggiungere il top dopo 6 mesi circa – conclude Gandolfi -.

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