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PER CHI SI PENTE

PER CHI SI PENTE

II medico estetico: «Con il laser si può anche cancellare»

corrieredicomo2007-03-08.jpgChi vuole cancellarsi dal braccio il nome della fidanzata, dopo averla lasciata. Chi si pente del disegno voluto da ragazzino ora passato di moda. Chi tiene a fare buona impressione al lavoro, anche con le maniche corte. Sono questi i pentiti del tatuaggio. Tutti quelli che, avendone la possibilità, scelgono oggi di cancellare dalla propria pelle quello che, al meno in origine, era nato come segno indelebile. «Le tecniche per questo tipo di operazione si sono evolute tantissimo negli ultimi anni – spiega il dottor Roberto Theisen, medico estetico del Polispecialistico San Giuseppe di Como – e quindi molte più persone scelgono di cancellare un tatuaggio che non vogliono più avere: c’è meno paura di cicatrici in quanto i moderni e specifici laser non lasciano tracce garantendo un ottimo risultato». Le novità principali in questo campo riguardano la recente applicazione di laser “q-swit-ched”, ovvero a impulsi estremamnte brevi, «capaci – come, semplificando, spiega il dottor Theisen – di agire sui pigmenti dei tatuaggi, che assorbono l’energia fino a esplodere e a fra mentarsi in microparticelle che vengono riassorbite dall’organismo». A fare la differenza, ancora, sono tuttavia i colori. «Non tutti rispondono infatti allo stesso modo – commenta Theisen – Quelli che garantiscono la resa migliore sono scuri come il nero o il marrone, mentre per i bianchi e i gialli c’è proprio poco da fare». Chi da giovane avesse preferito, con un po’ di incoscienza, l’amico al tatuatore professionista per farsi decorare la pelle, può stare sereno. «I tatuaggi amatoriali sono più facili da togliere, mentre quelli professionali a volte si rivelano molto resistenti». Rese più sicure ed esteticamente accettabili dalla ricerca scientifica e tecnica, queste operazioni vengono sempre più richieste dai comaschi. Ma chi è il “paziente tipo” che vuole cancellare un tatuaggio dal suo corpo? «E difficile generalizzare – risponde il medico – Si va dal trentenne che prende questa scelta per lavoro, ai giovani che si pentono appena usciti dallo studio del tatuatore perché si aspettavano un lavoro diverso, ma in quel caso noi consigliamo sempre di attendere qualche settimana prima di intervenire». Sempre a proposito di tempi, poi, è bene che chi comincia un trattamento sappia anche a quale tipo di impegno va incontro. «Bisogna avere costanza – raccomanda infatti Thiesen – una sola seduta costa circa 250 euro, ma non basta quasi mai e il lavoro non può essere interrotto». Un consiglio finale è per chi ancora, non si sia tatuato. «E vero che grazie al laser ora si può tornare indietro – dice – è anche vero che la tecnica oggi è , sicura, ma ricordiamoci che non ci si fa un tatuaggio per cancellarlo. E che certe cose dovrebbero essere per sempre».

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