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LE NUOVE FRONTIERE DELLA CHIRURGIA PLASTICA

LE NUOVE FRONTIERE DELLA CHIRURGIA PLASTICA

Con una domanda in crescita costante da trent’anni a questa parte, La chirurgia plastica ed estetica diventa sempre più efficace e sicura grazie allo sviluppo di nuove tecnologie innovative. E in Ticino la clinica Ars Medica amplia i suoi servizi nel settore con l’arrivo del chirurgo plastico Eugenio Gandolfì.

ticinodonna-2004-061.jpg“Anestetico d’effetto e avrai una faccia nuova grazie a un bisturi perfetto: invitante, tagliente, splendido, splendente”. Un motivo che molti ricordano: era il 1979 e Donatella Rettore fece scalpore, proponendo molto in anticipo un trend che sarebbe esploso in modo clamoroso solo dieci anni dopo. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, e oggi la chinirgia estetica non solo è entrata prepotentemente nella nostra società, ma si è persino spettacolarizzata: basti pensare al successo di una trasmissione come Bisturi, dove viene proposto il reality show del prima, durante e dopo intervento…
E se in Europa non siamo ancora a livello dì Sud America, dove l’essersi sottoposti ad un intervento di chirurgia plastica è addirittura uno status symbol, al punto che c’è chi simula d’averi” fatto portando cerotti e fasciature, si può dire che ormai anche da noi sia caduto il tabù della vergogna, e la maggior parte degli utenti della chirurgia plastica dichiari tranquillamente in pubblico di essersi sottoposta a un intervento migliorativo. D’altra parte, le statistiche indicano che ogni anno milioni di persone si sottopongono a trattamenti estetici per migliorare il proprio aspetto o per ridurre i segni dell’età. Sia che si tratti di interventi importanti o di piccoli ritocchi, negli ultimi anni il numero di persone (sia uomini che donne, con un rapporto di 1 a 5) che ricorre alla chirurgia estetica ha subito un fortissimo incremento: la cifra, in dieci anni, si sarebbe decuplicata. “Di questo trend non c’è da stupirsi, né da scandalizzarsi”, spiega Eugenio Gandolfi, chirurgo plastico comasco, che, dopo un’ampia esperienza ospedaliera, nel 1993 ha fondato il Polispecialistico San Giuseppe di Como, con la sezione di Medicina della Bellezza, e il servizio di Day Surgery in chirurgia estetica: “Esso si spiega, da un lato, con il desiderio innato nell’essere umano di avere un aspetto piacevole per essere meglio accertato dalle società, per affrontare con maggior sicurezza situazioni sociali o dì lavoro, per avere un aiuto psicologico o semplicemente per apparire giovani ‘fuori’, come ci si sente ‘dentro’. Migliorare l’immagine di se stessi può aiutare ad affrontare con la giusta ‘carica’, volgendoli in posirivo, molti momenti della vita. A tale scopo oggi ci si affida con fiducia crescente alla chirurgia plastica, che permette di plasmare, dare forma al corpo umano, perché essa ha sviluppato tecniche sempre più efficaci nei risultati e sempre più sicure nelle procedure”.
Ma se le tecniche si sono molto affinate e permettono risultati talora veramente straordinari, il mestiere del chirurgo plastico resta ancora oggi fortemente soggetto a critiche e a pregiudìzi, anche perché l’obicttivo ultimo della sua opera è il raggiungimento della bellezza, che ovviamente non risponde a criteri oggrttivamente definibili. “Si può dire che il chirurgo plastico sia uno psicologo coi bisturi”, fa notare Eugenio Gandolfi, Consigliere Nazionale della Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, uno dei pochi italiani ad essere socio della Società Americana di Chirurgia Estetica e della Società Americana di Laser in Medicina e Chirurgia: “non basta offrire un buon risultato medico, ma bisogna interpretare con precisione l’obiettivo del paziente, cosa estremamente difficile e rischiosa, anche perché i criteri esretici variano molto”. Un chirurgo estetico per definizione deve creare o conservare la bellezza, però è sovente imbarazzato nel definirla. “Personalmente concordo con il premio Nobel Konrad Lorenz, che definisce la bellezza come un’emozione associata a desiderio di protezione: per questo la bellezza per eccellenza si ritrova nelle forme infantili, che con la loro dolcezza e rotondità evocano tenerezza”, spiega Gandolfi. “Dunque, in linea di massima, per dare l’impressione di bellezza, si deve cercare di trovare o far scoprire tratti infantili anche in visi adulti”. Non a caso piacciono di più i volti pieni di quelli vuoti, e i corpi sodi rispetto a quelli flaccidi. “Per questo”, prosegue il chirurgo plastico, “le nuove tecniche della chirurgia estetica sono molto apprezzate, perché oggi, rispetto al passato, non si elimina semplicemente la pelle o il grasso in eccesso, ma si riempiono i vuoti e li si modificano, ottenendo effetti molto più naturali e che evocano veramente la giovinezza”.
Ma se la chirurgia plastica è sempre più in voga, quali sono gli interventi effettivamente più richiesti? “Per quanto riguarda il viso, cresce la domanda di lifting di nuova generazione, mentre per il corpo i più richiesti sono la liposcultura e la mastoplastica additiva”, chiarisce Gandolfi, che è tra i pochi in Italia ad essersi specializzato nel lifting endoscopico e nei trattamenti laser. “Il viso è la parte che mostra, più di altre, i segni dell’avanzare dell’età”, prosegue il chirurgo. “Sono molte le cause che contribuiscono alla formazione delle rughe: le principali sono l’esposizione al sole e alla luce, il fumo, una dieta disequilibrata, l’alcool, lo stress, i Fattori ereditaria. Il lifting distende la pelle rilasciata sul viso e sul collo, tende i tessuti sottostanti e rimuove l’eccesso di grasso. Ci sono molte varianti nel trattamento di lifting del viso e nel posizionamento delle incisioni. Lo scopo di qualsiasi tecnica di lifting è quello di nascondere il più possibile il segno delle incisioni. A seconda dell’intervento, le cicatrici saranno nascoste dai capelli. La struttura ossea, l’elasticità e la struttura della pelle sono fattori importanti per determinare quanti ‘anni’ possono essere ‘tolti’ con un lifting del volto e, in alcuni casi, influenzarne la durata. “Se la pelle in eccesso non è troppa, è possibile affidarsi a un lifting frontale endoscopia). Questa procedura è minimamente mvasiva e richiede solo delle piccole incisioni posizionate in modo da non farsi notare, secondo il piano chirurgico personalizzato”.
Oltre al combattere l’invecchiamento, uno dei più importanti scopi della chirurgia plastica estetica è quello di raggiungere l’armonia del viso: si possono rimodellare la forma del naso, ridurre le orecchie a sventola, aumentare la curvatura del mento e creare un contorno più piacevole nella zona guance. A volte riuscire a migliorare anche una sola zona dona un equilibrio e armonia a tutto il volto.
Per rimodellare il corpo ci sono diverse tecniche chirurgiche, che rendono possibile cambiarne in modo sicuro, e spesso permanente, il contorno. Le tecniche di rimodellamento dei contorni del corpo possono riplasmare il seno, l’addome o altre parti del corpo.
La liposcultura, chiamata anche liposuzione, toglie eccessi localizzati di grasso per donare un corpo più liscio, più snello e armonioso, e può essere utile anche alle persone obese, associata a terapia dietologica. Per ottenere i risultati migliori, il peso dovrebbe essere correlato all’altezza, con grasso eccedente in zone specifiche come fianchi, natiche e addome.
Con delle sottili cannule, del diametro variabile dai due ai quattro millimetri, attraverso piccole incisioni, si aspira il grasso in eccesso e si ‘scolpisce’ la nuova forma corporea che si vuole ottenere.
Sempre più richiesti sono oggi pure 1 servizi di Medicina Estetica, che è una giovane disciplina scientifica il cui scopo essenziale è correggere gli inestetismi che possono provocare disagio. “Nel suo ruolo di medicina sociale, si propone di migliorare la qualità della vita dei pazienti, rendendoli soddisfatti del proprio aspetto esteriore”, sottolinea Gandolfi, che segnala come in molti casi rappresenti pure una valida alternativa per coloro che, per diversi motivi, preferiscono evitare interventi più drastici di tipo chirurgico. Attualmente, i campi di intervento della Medicina Estetica riguardano il trattamento di rughe, macchie, capillari, smagliature, peli superflui, rimozione di tatuaggi, cellulite, sovrappeso ed altri ancora.
Se le nuove conoscenze mediche e gli sviluppi tecnologici oggi hanno fatto fare alla chirurgia plastica dei grandi passi in avanti, vi è anche un altro elemento che diventa sempre più importante come fattore di successo per chi opera in questo campo, e cioè l’eccellenza del servizio generale. “Al nostro cliente, che non è malato, si deve offrire un servizio che si basa su un’organizzazione complessa, che si avvicina più a modelli alberghieri che ospedalieri, e che comprende una gamma enorme di procedure, che vanno dalla prima telefonata all’ultimo massaggio dell’estetista. Per soddisfare il cliente bisogna offrire un servizio di eccellenza”, spiega Gandolfi, che ha sviluppato nel Centro San Giuseppe un’organizzazione di questo tipo, per i pazienti non degenti, e che da tempo era alla ricerca di un luogo dove poter offrire lo stesso livello anche a pazienti ricoverati. “E questo luogo, dopo aver vagliato molte possibilità in Lombardia, l’ho trovato in Canton Ticino presso la Clinica Ars Medica, che rappresenta un vero centro di avanguardia sia da! punto di vista medico che da quello dei servizi alberghieri”, segnala il chirurgo, che nell’anno 2002 ha ottenuto il riconoscimento svizzero (Fmh) della propria laurea e specializzazione, ed attualmente è l’unico chirurgo plastico di nazionalità italiana a poter lavorare in Svizzera, sia nell’ambito della chirurgia e medicina estetica, sia della chirurgia plastica ricostruttiva a carico delle casse malati.
Da qualche tempo, quindi, la clinica Ars Medica di Gravesano ha ampliato la sua offerta medica nel campo della chirurgia plastica ed estetica, offrendo alla sua utenza una gamma completa di servizi di avanguardia anche in questo campo.

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